Scuola di Alpinismo "Nino della Bosca"

Club Alpino Italiano - Sezione di Malnate

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Scuola di Alpinismo "Nino della Bosca" - C.A.I. -Sezione di Malnate - Relazioni Vie in Roccia - Lombardia

Val Masino - Punta Allievi - Spigolo Sud - Via Gervasutti - VI (VI obbl.)

 

LOCALITA’ DI PARTENZA San Martino (SO)
QUOTA ATTACCO 2500 m
QUOTA ARRIVO 3121 m
ESPOSIZIONE  
TIPO DI ROCCIA granito superlativo, a tratti però un po’ lichenoso
PERIODO CONSIGLIATO Estate
RIFUGIO D’APPOGGIO Rifugio Allievi – Bonacossa 2.387 mslm
PRIMI SALITORI Giusto Gervasutti, Carlo Negri e Aldo Bonacossa 16 settembre 1934
DIFFICOLTA’ VI (VI obbl.)
SVILUPPO DIFFICOLTA’ 800m
TEMPO DI SALITA 4h al rifugio; 7/9 ore la via
TEMPO DISCESA 2h al rifugio 3h30 alla macchina
ATTREZZATURA e CHIODATURA Attrezzatura: 12 rinvii, 2 corde da 60m; friend fino al 2/3 BD, nuts medi. Chiodi e martello non necessari.
Chiodatura: praticamente assente su quasi tutta la salita, chiodata sui due tiri di VI. Soste su chiodi (bene verificarle) o da attrezzare su spuntoni. Facilmente integrabile.

 

VALUTAZIONE ITINERARIO Lunga via in ambiente severo (il cellulare non prende) e poco frequentato con avvicinamento a piedi selettivo ma di sicura soddisfazione.
ACCESSO e AVVICINAMENTO Dall’ingresso della Val di Mello proseguire fino alla deviazione per il Rifugio Allievi che, prima attraverso un fitto bosco e poi attraverso pianori alpini, splendide cascate e ruscelli, porta alla conca ove è situato il rifugio. (3h30/4h).
Dal 1° giugno al 1° settembre bisogna lasciare l’auto a San Martino (Val Masino). Per accedere alla valle o si procede a piedi (30min) o in navetta (€2). Dal rifugio arrivare alla evidente cengia erbosa sul versante ovest dello spigolo posta a circa 50 metri dalla sua base. La via attacca proprio alla fine della cengia.
RELAZIONE ITINERARIO I tiro: dalla fine della cengia proseguire a destra facilmente su percorso erboso. Al primo chiodo salire dritti in leggero strapiombo fino ad incontrare diverse soste, a cui non fermarsi, ma, tenendo sempre la destra procedere con arrampicata logica fino ad una cengia erbosa alla cui estremità destra si sosta (2 chiodi). 55m (IV+, V-).

II tiro: spostarsi a destra fino ad un evidente diedro che si risale interamente fino in sosta. 50m (IV, IV+)

III tiro: proseguire lungo il diedro, inizialmente più difficile, poi più facile fino a raggiungere il caratteristico masso incastrato, sosta su tre chiodi molto scomoda. 50m (IV, IV+)

IV tiro: superare il camino con arrampicata fisica e difficoltosa, poi proseguire lungo il diedro fessurato fino all’intaglio del primo dito dove si sosta. Alcuni chiodi sono presenti su questa lunghezza e la fessura è facilmente integrabile. Il tiro è fisico ed è quello chiave della via. Sosta su spuntone. Al termine della fessura è possibile spostarsi sulla destra e scavalcare la cresta all’altezza del secondo intaglio, in modo da proseguire fino alla sosta successiva alla base del V tiro, diversamente si crea troppo attrito. 35m (VI, VI-, 5 chiodi) Siamo alla fine del primo dito.

V tiro: dopo essersi spostati sul lato ovest, circa 15metri in discesa, e aver fatto sosta su chiodi e non su spit (dedicata alle calate, prima via di fuga, da verificare la fattibilità della ritirata), si sale esattamente verticalmente rispetto alla sosta con prese rovesce (1 spit in parete, l’unico di tutta la via) e si procede con percorso logico fino ad un’altra sosta su spit che forse è bene evitare per andare a sostare su spuntoni proprio sul filo di cresta. 40m (V-, IV) 

VI tiro: spostarsi sul versante est e con arrampicata più facile arrivare fino ad una cengia proprio a sinistra di un evidente diedro abbattuto. Sosta su chiodi appena a destra di un chiodo. 35m (III, IV) 

VII tiro: risalire il diedro prima appoggiato poi sempre più verticale, vincendolo rimontandolo sulla sinistra, poi fino in sosta. 50m (III+, V-, IV)

VIII tiro: vincere la parete sovrastante attraverso belle fessure e due strapiombini posti sul suo lato sinistro. Sosta su spuntoni. 35m (III+, IV+)

IX tiro: facile progressione sul lato ovest, attraverso sistema di cenge erbose, fino alla fine della corda, sosta su spuntone. 55m (II)

X tiro: risalire un canale caratterizzato da qualche sasso instabile e sostare sul lato est della cresta su vecchio cordone. 45m (III-)

XI tiro: procedere sempre su cengia erbosa fino alla base di un doppio camino. Sosta su spuntone. 55m (II, III-)

XII tiro: vincere il camino di destra con arrampicata non troppo elegante e sostare sul filo della cresta. 30m (III+)

XIII tiro: dal filo della cresta su percorso logico ci si porta sotto il pilastro strapiombante detto Salto Giallo. Sosta su cordone. 20m (III, IV)

XIV tiro: dalla sosta, ci si sposta un poco a destra – in modo da rimanere a destra rispetto allo strapiombante pilastro sopra la nostra testa, e si inizia a risalire, nessun chiodo visibile, un sistema di fessure verticali fino ad entrare in un diedro tecnico che si vince con arrampicata meditata. Lunghezza da non sottovalutare in quanto anche da proteggere. Sosta su chiodi. 40m (V, V+, 4 chiodi)

XV tiro: salire dritti dalla sosta tenendo leggermente la sinistra e vincere una serie di paretine verticali fino sul filo della cresta. Sosta su spuntone. 35m (IV+, IV). 

XVI tiro: procedere sul filo della cresta aerea e poi sul versante ovest per parete decisamente facile fino a cengia posta 10 metri sotto un evidente tetto. Sosta su 2 chiodi. 35m (III)

XVII tiro: salire la parete verticale obliquando leggermente verso destra, attraverso un paio di fessure e sostare a destra del camino (2 chiodi) che solca il lato destro tetto. Qualcuno unisce questo tiro con quello successivo, ma si creano degli attriti decisamente fastidiosi. 10m (IV)

XVIII tiro: spostarsi di un paio di metri a destra e risalire il sistema di lame verticali con arrampicata non difficile obliquando verso destra. Arrivati ad un chiodo rosso, traversare a sinistra su cornice – stare bassi – e sostare su cengia su cordone. 30m (IV)

XIX tiro: risalire il diedro fino alla fine della parete. Sosta su spuntone. 60m (III, III+).
Fino alla vetta altri 60 metri di II.
DISCESA Scendere dal versante ovest, fino all’intaglio a quota 2.973 mslm. A questo punto ci si riporta in Val di Zocca seguendo gli ometti facendo attenzione ad alcuni passaggi esposti, da arrampicare (II). 1h30/2h fino al rifugio.

 

NOTE Leggendo la guida di Sartori, la via sembrerebbe facile e abbordabile a tutti. Se dal punto di vista tecnico questa considerazione può essere corretta bisogna però tener conto che si tratta pur sempre di una salita che si sviluppa per circa 800 metri, quasi tutta da attrezzare, dalla quale un’eventuale ritirata non è così facile, in cui il cellulare non prende e difficilmente ci sarà un’altra cordata a cui chiedere manforte. Ci dovrebbe essere una via di fuga al termine del secondo dito, ma noi francamente non abbiamo individuato alcuna calata attrezzata. Inoltre, sentiti alcuni amici, la media di percorrenza della salita è di circa 8 ore e la discesa, dalla vetta alla macchina, di altre 5. Attaccare presto, quindi, è doveroso: noi abbiamo cominciato ad arrampicare alle 6. Forse proprio per tutte queste considerazioni, è una salita dal gran fascino e molto avvincente e stupisce come, 80 anni orsono, senza friends, scarpette e relazioni al seguito, tre impavidi abbiano vinto questa magnifica vetta.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI M. Sertori, G. Lisignoli, Solo Granito, Edizioni Versante Sud, 2007. Per una buona relazione online leggere: http://toso-mas.blogspot.it/2014/08/via-gervasutti-alla-punta-allievi-3121.html
DATA RELAZIONE 5 luglio 2015 Antonio e Giacomo.
RELAZIONE Antonio

 

 

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