Scuola di Alpinismo "Nino della Bosca"

Club Alpino Italiano - Sezione di Malnate

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Scuola di Alpinismo "Nino della Bosca" - C.A.I. -Sezione di Malnate - Relazioni Vie in Roccia - Valle d'Aosta

FR - Monte Bianco - Aguille Du Genepy - Cresta Sud (5b obbl)

 

LOCALITA’ DI PARTENZA Argentiere 
QUOTA ATTACCO 2750
QUOTA ARRIVO 3059
ESPOSIZIONE S
TIPO DI ROCCIA Granito
PERIODO CONSIGLIATO tarda primavera, estate.
RIFUGIO D’APPOGGIO Rifugio Torino
PRIMI SALITORI H. Biondi, P. Darlot, R. Ravanel, 7 settembre 1977
DIFFICOLTA’ D, 5b obbl.
SVILUPPO DIFFICOLTA’ 250 m
TEMPO DI SALITA da 2,30 a 3,30 h se si sale sino alla punta massima.
TEMPO DISCESA -
ATTREZZATURA e CHIODATURA nuts medio/ piccoli e serie friends BD dal 0,5 al 3 se ci si vuole proteggere molto bene. Le soste sono attrezzate, in via pochi chiodi ma sufficienti nei punti necessari, la via è proteggibile sempre con le protezioni veloci e le soste sono tutte comode.

 

VALUTAZIONE ITINERARIO Via classica in quota molto bella e non troppo impegnativa. A parte le soste, la via presenta pochi chiodi, sempre molto ben proteggibile con nuts o/e friends. La roccia è molto bella, solida ed invitate.
ACCESSO e AVVICINAMENTO In località Argentiere lasciare la macchina al parcheggio della funivia dei Grands Montets.
Avvicinamento: si può pernottare al rifugio Argentiere (2771 m) raggiungibile da Argentière con la funivia dei Grands Montets fino alla stazione superiore. Da qui si scende a sinistra sul ghiacciaio, arrivati sul pianoro dopo la zona rocciosa, procedere verso destra passando sotto le stupendi pareti nord della Ag.lle Verte e Les Droites e continuando si continua verso il fondo del bacino d'Argentière: il rifugio è quasi a metà sulla sinistra dopo circa 2h. (È possibile, anche se sconsigliabile, in quanto l’itinerario è molto lungo e articolato, scendere alla stazione intermedia della funivia di Plan Logan in 3/3.5 ore e proseguire a piedi fino al rifugio).
Attacco: Dal rifugio dell’Argentiere, traversare in direzione Est verso la morena del ghiacciaio delle Ametiste. Prima di raggiungerla, salire il pendio, inizialmente seguendo un sentiero evidente che poi si perde tra grossi massi, puntando alla parete, a destra dell’Aiguille du Refuge (15-20’). Guardando la parete, si apprezza un pilastro a sinistra, poi un camino-diedro e un grosso spigolo destra. La via attacca a sullo spigolo di destra proprio sotto la verticale di un tettino triangolare, dove si sale direttamente in prossimità di una fessura verticale. Quando l’abbiamo percorsa noi, vi era un grosso cordone rosa appoggiato all’attacco.
RELAZIONE ITINERARIO L 1, V: salire direttamente la fessura, leggermente obliqua verso destra, stare bassi e passare sotto al tetto ed aggirarlo sulla destra (V+ ), quindi proseguire ancora per la successiva fessura sino in sosta posta su un bel pianerottolo.

L 2, IV+, V: traversare a sinistra 6 metri, poi da un terrazzino seguire la fessura verticale, poi leggermente a destra, sino alla successiva sosta posta sotto uno strapiombo.

L 3, IV, IV+, V- :  inizialmente seguire la fessura verticale sino a superare lo stapiombino, poi aggirare il tetto sulla destra, infine l’inclinazione diminuisce leggermente e si arriva a una grossa cengia dove si sosta.

L 4-5, II/III : dalla sosta salire con percorso non obbligato verso destra, molto semplice, per grossi blocchi di roccia sino ad un terrazzino di sosta (due spit), posto all’intaglio con la parete Est, subito sotto a una placca verticale solcata da belle fessure dall’aspetto imponente.

L 6-(7), IV, V, IV: tiro molto bello, possibile dividerlo (dopo 30mt. sono presenti due ottimi chiodi dove è possibile fare sosta, noi abbiamo proseguito dritti per altri 20 mt. sino ad una comoda sosta su spuntone posta su un largo terrazzo), 3 metri a dx dietro uno spigolo c’è una sosta con 2 spit.da dove è possibile calarsi nel camino sottostante. Dalla sosta salire in verticale lungo la stupenda fessura che non è mai banale ma molto proteggibile e più impressionante che difficile. Superati i due chiodi della sosta la difficoltà comunque diminuisce e si prosegue sempre nella medesima direzione sino a un grosso spiazzo.
Da qui è possibile proseguire ulteriormente seguendo la cresta di difficoltà di III-IV con 2 passi di IV+, superando una placchetta poi due fessure parallele che portano sulla cima di una torre dove scendendo leggermente poi traversando sul versante opposto con alcuni sali/scendi si raggiunge la vetta vera e propria; (fare solo attenzione perché non sempre è possibile di mantenere in “tiro” il secondo).
Oppure dai due spit posti a destra dello spuntone della sosta del 6/7 tiro si può procedere con una calata di 40mt., sulla destra della piazzola.
DISCESA Ci sono due possibilità: proseguire fino in cima all’ Ag.lle du Genepì e fare una doppia di 25 m in versante N per raggiungere un intaglio. Scendere a piedi per gradini di roccia grigia sul versante Ametiste fino alla base della parete. Oppure ci si può fermare al 6° tiro, dove ci si può calare e con una doppia si arriva a una cengia che si percorre verso destra (viso a monte) e da qui, sempre a piedi, poi è possibile raggiungere velocemente il rifugio.

 

NOTE ATTENZIONE: Informarsi bene con le guide di Chamonix o il custode del rifugio Argentiere perchè il ritorno dallo stesso può essere difficile e/o richiedere molto tempo, in quanto sino a qualche anno fa era solo una passeggiata su ghiacciaio, ed in 2,5/3h si

A:
Salire sino alla stazione della funivia dei Gran Montets con ulteriore fatica e TEMPO (dislivello 600 mt.).

B:
Si risalgono i pendii nevosi poi rocciosi in direzione Gran Montets sino ad incrociare il sentiero posto sulla dx salendo, che permette per cenge erbose di attraversare le placche poste sulla sx orografica del ghiacciaio, e raggiungere quest’ ultimo verso il suo termine grazie a delle scale di ferro.

Noi avendo tempo a disposizione e conoscendo bene il vecchio percorso abbiamo proseguito sulla sx orografica del ghiacciaio sino a dove possibile, per poi lasciarlo e attraversando delle ripide placche rocciose per piccole cenge; dove posizionando due corde fisse e successivamente eseguendo due doppie da 50 metri, abbiamo ripreso nuovamente il ghiacciaio (da qui più facile e meno crepacciato) sino a raggiungere il comodo sentiero che porta a Plan Logan. Durante la stagione avanzata con poca neve , quando il ghiacciaio è molto aperto il sopracitato percorso richiede una buona capacità tecnica e dimestichezza con il tipo di terreno d’alta montagna.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI  
DATA RELAZIONE da Bert, Francesca, Angelo, Mauro, S, 11.8.13.
RELAZIONE  

 

 

 

 

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