Scuola di Alpinismo "Nino della Bosca" - C.A.I. -Sezione di Malnate - Relazioni Vie in Roccia - Lombardia

Grigna Meridionale – Torrione Cinquantenario – via Gandin (VI obbl)

LOCALITA’ DI PARTENZA ex Rifugio Alippi, sotto Piani Resinelli 1178m slm
QUOTA ATTACCO 1600m
QUOTA ARRIVO 1700m
ESPOSIZIONE S
TIPO DI ROCCIA Calcare
PERIODO CONSIGLIATO Tutto l’anno, in inverno attaccare tardi (almeno alle 12), perché il sole colpisce la parete in tarda mattinata.
RIFUGIO D’APPOGGIO Rifugio Rosalba 
PRIMI SALITORI Giovanni Gandin, Renzo Galbiati, Vittorio Gerli, 27 giugno 1932
DIFFICOLTA’ VII+ (VI e A0)
SVILUPPO DIFFICOLTA’ 130m
TEMPO DI SALITA 2h30
TEMPO DISCESA 45min
ATTREZZATURA e CHIODATURA 10 rinvii, 2 corde da 60m, cordini, utile qualche friend (BD fino all’1).
Ben chiodata nel tiro chiave a fix e chiodi, più distante nei tiri più facili, ma comunque ben protetta, soste attrezzate anche per la calata.

 

VALUTAZIONE ITINERARIO Ottimo itinerario con roccia quasi sempre superba, molto estetico
ACCESSO e AVVICINAMENTO Dai Piani Resinelli imboccare la strada a destra della chiesa verso il rifugio Alippi. Arrivati alla fine della strada parcheggiare. E’ possibile seguire la Via delle Foppe sterrata fino all’inizio del bosco (pochi posti per le auto).
Seguire il segnavia n° 9, superato un canale detritico lasciare sulla destra il bivio per il Sentiero dei Morti e continuare sul n° 9. In breve il sentiero sale con ripidi tornanti e una corda fissa fino al bivio per il Torrione Ratti sulla sinistra. Superato il Torrione del Pertusio, continuare in salita fino a raggiungere a lato del torrione Cecilia e Cinquantenario, da qui superare il breve canalone e raggiungere la base della via.
RELAZIONE ITINERARIO I tiro: superata una prima placchetta, salire lungo il diedro articolato, poi all’altezza di una macchia erbosa spostarsi a destra su una placca lavorata seguendo i chiodi fino alla sosta (40m, V+, chiodi e clessidre).

II tiro: portarsi alla base dello strapiombo, qui c’è il passaggio chiave della via: a sinistra dei fittoni ci sono due lame (6c) che permettono di superare lo strapiombo fino ad arrivare a degli appigli più pronunciati da cui si può rinviare sul terzo fix. Altrimenti si può optare per l’artificiale, eventualmente con staffa. Dal terzo fix spostarsi a sinistra verso la base di una fessura, da qui risalire obliquando verso destra (2 chiodi e clessidra) e poi in verticale, si può virare verso sinistra dove si trovano buoni appigli (25 m, VII+ o A0, VI, V, 4 fix e 3 chiodi).

III tiro: dalla sosta proseguire verticalmente sulla parete con buoni appigli e progressione logica (15m, V+, IV chiodi e clessidre).

IV tiro: attraversare a sinistra (fix), fino al diedro verticale che bisogna salire fino al chiodo con anello, da qui traversare a destra, con passaggi delicati ma in presenza di buoni appigli per le mani, fino allo spigolo e quindi alla sosta (30m, V, VI- 2 fix e 2 chiodi). Volendo, è possibile continuare il primo traverso fino ad incrociare la via “Fantasma della Libertà” e procedere lungo questo itinerario fino in vetta.

V tiro: proseguire in verticale in direzione del fittone, poi più a destra dove bisogna sormontare uno strapiombio, poi più facile fino in vetta (VII/ VI- e A0).

V tiro - Variante: dalla sosta risalire a destra della placca verticale per facili rocce fino a un’evidente camino/fessura, da aggirare a destra, poi proseguire per la placca con fix fino alla sosta (35 m, III, IV+). 
DISCESA Con corda singola da 60 metri, ci si può calare verso la selletta che unisce il Cinquantenario al T. Cecilia (anello), poi procedere con cautela verso la Torre Cecilia – versante ovest – fino a trovare due soste. Calarsi dalla seconda fino a una cengia (catena intermedia), poi in verticale, fino a un canalino (con corda da 60 metri si arriva giusto a terra). Da qui di nuovo a piedi sulla sinistra, faccia a monte, fino a un’ultima breve calata che conduce all’attacco della via Normale al T. Cecilia.

 

NOTE L’itinerario è davvero bello, a parte l’impegnativo passaggio di 6c, comunque superabile in artificiale, la salita non è mai banale ma è sempre logica e divertente. La roccia e l’ambiente sono notevoli. Non dimenticatevi di suonare la campanella!
La zona si presta a diversi concatenamenti interessanti, un esempio potrebbero essere: prima sul Torrione del Pertusio con le vie Renata, Santo Domingo o lo Spigolo Mir, poi sul Torre Cecilia con la Marimonti, poi al Campaniletto del Rifugio.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI  
DATA RELAZIONE Salita 31.10.2015 Bert, Francesca, Angelo Antonio e Giacomo.
RELAZIONE Giacomo

La traccia della via

La cima