LOCALITA’ DI PARTENZA | Laorca – Lecco. |
QUOTA ATTACCO | 500 |
QUOTA ARRIVO | 780 |
ESPOSIZIONE | S-E |
TIPO DI ROCCIA | Calcare |
PERIODO CONSIGLIATO | Non nei periodi caldi. Via anche invernale |
RIFUGIO D’APPOGGIO | - |
PRIMI SALITORI | Raffaele Dinoia e Angelo Rocca, 1978. |
DIFFICOLTA’ | VI+ (6a), V+ (obbligato) |
SVILUPPO DIFFICOLTA’ | 6 tiri, circa 220m. |
TEMPO DI SALITA | 3h 30 |
TEMPO DISCESA | - |
ATTREZZATURA e CHIODATURA | fittoni resinati e qualche chiodo, che nel complesso proteggono bene la salita. Utili ugualmente friends e nuts. Soste attrezzate con anello di calata. |
VALUTAZIONE ITINERARIO | Via utile per approcciarsi a gradi medio alti di stampo alpinistico ma in ambiente non severo. Roccia non sempre bella, unta nel quarto e quinto tiro. |
ACCESSO e AVVICINAMENTO | Accesso: Da Lecco si imbocca la vecchia strada che sale in Valsassina raggiungendo in breve la frazione di Laorca. Superato il torrente Gerenzone, al primo tornante si svolta a sinistra per Via Quarto seguendo la strada. È possibile parcheggiare lungo la strada in corrispondenza di uno slargo o presso il piccolo cimitero del paese, comunque non vi è ampio parcheggio. Attacco: dal cimitero si prosegue a piedi salendo lungo la strada fino a che, sulla sinistra, non compare un cartello che indica Ferrata Alpini Medale. Si segue tale indicazione attraversando un tratto di bosco e si giunge su di un sentiero meno inclinato. Dopo non molto si svolta a destra seguendo un’ ulteriore indicazione della ferrata. Si prosegue fino ad arrivare a un ghiaione ai piedi della parete. Lo si costeggia risalendo fino a leggere, la scritta azzurra sulla parete col nome della via, poco sotto la via Chiappa. (30min) |
RELAZIONE ITINERARIO | 1° tiro: salire su ottima roccia ben appigliata e con buone lame. Ci sono due soste, consigliata quella altre la cengia ghiaiosa, a ridosso della parete. 50 m, IV, III, II. 2° tiro: risalire la placca verticale sovrastante la sosta, dopo il primo fittone tenersi sulla sinistra e non seguire la linea dei fittoni sulla destra, questa infatti è la prima lunghezza della via “Stelle cadenti”. Sostare sulla sosta di sinistra, quella di destra è la sosta di “Stelle Cadenti”. 35m, IV, IV+. 3° tiro: dalla sosta proseguire sulla sinistra su per un diedro accennato in cui c’è molta presenza di vegetazione, superati i primi due fittoni, si trova un vecchio chiodo nascosto dal verde. Superato il chiodo, proseguire facilmente obliquando a sinistra. Sosta su cengia sotto un tettuccio in compagnia di un nocciolo. 40m, IV, III+. 4° tiro: dalla sosta superare il tetto (fisico passaggio di 6a) con piedi su roccia unta, comunque protetto e azzerabile, cercare nella fessura di destra una maniglia nascosta per aiutarsi. Superato il tetto proseguire lungo la bella fessura fino alla comoda sosta. 20m VI, V+. 5° tiro: risalire in obliquo a sinistra qualche metro in prossimità di un diedro e del tetto della S4 della via Chiappa (ci si può ricongiungere con questa via facilmente). Risalire quindi il diedro, ostico per la continuità della difficoltà (V+), la lunghezza del tiro e la costante presenza di prese e appoggi per i piedi unti. 50m, V+. 6° tiro: salire in verticale su piccole prese e tacchette, fino ad un cordino in clessidra. Da qui traversare a sinistra, al secondo chiodo abbassarsi e spaccando portarsi sotto il terzo chiodo, da qui risalire su terreno fisico e non facile (6a), ma ottimamente protetto e azzerabile. Sbucare a sinistra dove cominciano le roccette che portano al sentiero di discesa. 30m, V+, VI. |
DISCESA | Si segue il sentiero verso sinistra; presenza di catene lungo quasi tutta la prima parte, poi si arriva alla base delle vie. |
NOTE | il tiro chiave della via, a nostro avviso, è il quinto anche se non ha la difficoltà più elevata per i motivi sopra elencati. Per chi padroneggia bene il grado la salita è comodamente effettuabile in 2h e 30 minuti. |
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI | - |
DATA RELAZIONE | Salita ottobre 2011 Emanuele, Marco, Francesca, Antonio. |
RELAZIONE | Antonio |