LOCALITA’ DI PARTENZA | Passo della Presolana (Bg) |
QUOTA ATTACCO | 2100 m |
QUOTA ARRIVO | |
ESPOSIZIONE | calcare, in generale molto buona. |
TIPO DI ROCCIA | S-S-O |
PERIODO CONSIGLIATO | primavera-estate-autunno |
RIFUGIO D’APPOGGIO | - |
PRIMI SALITORI | Vitale Bramani ,Vittorio Ratti 1943 |
DIFFICOLTA’ | V+, V-A0 |
SVILUPPO DIFFICOLTA’ | 300m |
TEMPO DI SALITA | 1h 45 per l’avvicinamento, 4h la via |
TEMPO DISCESA | 40 minuti le doppie, 1h 15 il rientro |
ATTREZZATURA e CHIODATURA | necessarie mezze corde da 60 metri, nuts e friends utili per integrare. |
VALUTAZIONE ITINERARIO | Classica a chiodi, integrabile abbastanza facilmente con friends e clessidre. Soste attrezzate a fix, con catena e anelli di calata. |
ACCESSO e AVVICINAMENTO | Accesso e avvicinamento: Giunti a Bergamo in autostrada, subito dopo il casello, seguire le indicazioni per Val Seriana, lungo la superstrada. Da qui seguire indicazioni prima per Clusone e poi Castione della Presolana, fino a raggiungere il Passo della Presolana, dove, sulla destra, c’è uno spazioso parcheggio sterrato, proprio alla base degli impianti risalita. Dopo aver parcheggiato, prendere la strada asfaltata di fronte al parcheggio che sale verso destra e che, dopo poco, diviene sterrata. Proseguire lungo la strada che poi si trasforma in un bel sentiero nel bosco, fino alla baita dei Cassinelli, da qui si inizia a salire verso la parete, su un tracciato un po’ accidentato, in direzione del bivacco arancione Clusone . Giunti alla base dello spigolo, c’è una traccia visibile, ma non battutissima, che lascia il sentiero e sale verso destra in direzione della base della parete. Dopo una cinquantina di metri si arriva all’attacco della via (sosta evidente). Poco più in basso, sulla destra (viso a monte), c’è l’attacco dello Spigolo Longo (1h45). |
RELAZIONE ITINERARIO | I tiro: dalla sosta sormontare la placchetta iniziale, tenendo la sinistra, poi proseguire fino alla fessura diedro (due chiodi), che piega verso destra. Superato il diedro, proseguire fino alla sosta. 40 m. (IV+) II tiro: seguire una fessura sulla sinistra della sosta, fino ad arrivare a una vecchia sosta sotto uno strapiombo, da lì bisogna scavalcare lo spigolo a destra. Risalire lo spigolo fino al pinnacolo dove troverete la sosta. 55m, (III+) III tiro: scendere e superare la selletta, superare la placca (IV) e le successive roccette. 20m, (II, IV.) IV tiro: salire tenendo la sinistra, fino a un diedro obliquo (2 chiodi), superato il quale, procedendo verso sinistra, si giunge alla sosta. 40 m. (IV-) V tiro: superare il diedro, fino a giungere alla famosa lama di roccia rossastra sotto lo strapiombo, da dove inizia un bel traverso che termina alla sosta successiva. 35 m (V, IV+) VI tiro: dalla sosta aggirare lo strapiombo dalla destra per una serie di camini diedri non di facile interpretazione. Presenti alcuni cordoni gialli. Lunghezza sostenuta. 40m (V+) VII tiro: (Variante Scandella) - tiro chiave: dalla sosta, prima bisogna superare la placca sulla verticale della sosta, fino a una sosta a chiodi unita da un cordino e all’evidente fessura, a metà della quale è presente un chiodo (VI-). Dopo la fessura, tenere la destra e poi superare il diedro/camino che punta in alto a sinistra. 40 m V+/VI, (V A0) VIII tiro: avanzare in verticale, fino a raggiungere una vecchia sosta e un’evidente fessura orizzontale con strapiombo; risalire la stessa e dopo ennesimo diedro fessurato, con uscita strapiombante 40 m. (IV, V) Volendo si potrebbe raggiungere la vetta per facili rocce, ma la qualità della roccia è pessima, perciò abbiamo preferito calarci. |
DISCESA | per scendere ci si cala in doppia lungo la via. Dall’ultima sosta calata fino alla base dell’8° tiro, da qui fino alla base del 7°, da qui fino alla base del 5° tiro (nel vuoto). Altra doppia fino alla selletta (fine del 4° tiro). Da lì, con una doppia da 60 metri è possibile raggiungere la base della parete. Prestare attenzione alla lunghezza della corda (noi siamo arrivati al limite) 1 h. |
NOTE | Nel 2012 sono state attrezzate delle nuove soste a fix con anelli di calata. Il primo tiro si caratterizza per una “stitichezza” di chiodi (solo due), più avanti e, senz’altro nelle difficoltà, la via è chiodata adeguatamente e, in ogni caso, c’è possibilità di integrare. La roccia è quasi sempre ottima, anche nei passaggi chiave, attenzione a qualche sasso che si muove. |
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI | |
DATA RELAZIONE | 27.09 2014 da Antonio, Giacomo, Marco, Paolo |
RELAZIONE | Giacomo |