LOCALITA’ DI PARTENZA | Ulmi, Goscheneralptal |
QUOTA ATTACCO | 2600 m |
QUOTA ARRIVO | 2900 m |
ESPOSIZIONE | S-S-E |
TIPO DI ROCCIA | granito rosso magnifico |
PERIODO CONSIGLIATO | Estate |
RIFUGIO D’APPOGGIO | Salbit-hutte |
PRIMI SALITORI | Max Niedermann e Franz Anderruthi 1956 |
DIFFICOLTA’ | VI (VI- obbl.) |
SVILUPPO DIFFICOLTA’ | 400 m |
TEMPO DI SALITA | 1h30 al rifugio; 1h30 all'attacco; 5/6h la via |
TEMPO DISCESA | 2h alla base con doppie |
ATTREZZATURA e CHIODATURA | Chiodatura: spit e qualche raro chiodo vecchio, tendenzialmente distanziati, da integrare. Soste con anello cementato. Attrezzatura: 12 rinvii, 2 corde da 60m; friend fino al 3DB, nuts medi. Piccozza e/o ramponi a seconda della stagione e delle condizioni di innevamento per l’attacco (sebbene esposta a sud-est rimane una lingua di neve che, se ghiacciata, può creare delle difficoltà) |
VALUTAZIONE ITINERARIO | Bella via in ambiente alpino che dopo un inizio stentato regala grandiosi tiri in fessura da proteggere. Bisogna saper usare protezioni veloci e muoversi bene in corda doppia per la discesa. |
ACCESSO e AVVICINAMENTO | Dall’autostrada svizzera A2, prendere l’uscita Goschenen e seguire le indicazioni per Goscheneralp; dopo un paio di km si incontrano due parcheggi ai lati della strada con indicazioni per la Salbit-hutte. Da qui seguire il ripido sentiero che porta alla capanna. (1h30) Proseguire oltre il rifugio in direzione dell’imponente montagna dall’affilato profilo, il Salbitschijen; la via attacca sulla parete della cresta sud in prossimità di un evidente masso sospeso a circa 60m dalla base (lingua di neve all’attacco) (1h30). |
RELAZIONE ITINERARIO | I tiro: salire per facili rocce per poi spostarsi a sinistra, superando un piccolo strapiombo fatto da un sasso incastrato (passo di VI), su terrazzo. La tendenza è quella di spostarsi a destra dove delle invitanti fessure chiamano i nostri friend, attenzione all’attrito, eventualmente si può proteggere lo strapiombo con un nut medio-grande. 20m (IV, VI) II tiro: proseguire nel canale fin sotto al camino dominato dal caratteristico masso sospeso. 35m (V-, IV) III tiro: per risalti di roccia e arrampicata discreta salire tutto il canale fin sopra al masso (che dall’alto si scopre essere una lastra), attenzione agli attriti. 55m (IV+, V) IV tiro: si risale una cengia erbosa verso sinistra con qualche passo di IV e prevalenza di III, percorso sempre intuitivo. 35m (III, IV) V tiro: sempre per cengia erbosa. 30m (III) VI tiro: dalla sosta si vede un spit su pilastrino di roccia, da qui spostarsi a sinistra su cengia e risalire il diedro (un po’ erboso) successivo. 30m (IV+, V) VII tiro: per placca iniziale spostarsi a destra vincendo una fessura e portandosi in un canale dominato da un imponente diedro. Sosta su pilastro sulla parte sinistra del diedro/canale. 35m (V) VIII tiro: riportarsi a destra e tramite un sistema di fessure portarsi nel diedro. 35m (VI) IX tiro: bella arrampica in fessura diedro, finito il quale ci si porta su un terrazzo a sinistra dove si sosta. 40m (VI) X tiro: dalla sosta, via placca, si entra nel doppio diedro da affrontare a scelta o a sinistra o a destra. 25m (VI-) XI tiro: per rocce articolate fin sotto la grande lama staccata che da forma al camino del tiro successivo. 25m (V) XII tiro: dentro nel camino, con arrampicata un po’ difficoltosa ma non eccessiva, si sbuca poi a sinistra su cengia. Qui si trova un diedro con vecchio chiodo non utilizzabile e nuovo nut gentilmente omaggiato dalla nostra cordata. Superato il passaggio, sosta sulla sinistra. 40m (V+, VI-) XIII tiro: salire il sistema di lame fino all’ultimo diedro fessurato (fisico e non banale) che porta a pochi metri dalla sommità. 35m (V, VI) XIV tiro: pochi metri di placca per poi portarsi a destra in cima alla Zwillingsturm. A pochi metri si trova la gavetta contenente il libro di vetta. |
DISCESA | Ci sono due possibilità, o scendere in corda doppia o proseguire con l’ultimo risalto della cresta sud (4 tiri con difficoltà max di V) e raggiungere la cima del Salbitschijen con relativa discesa. Noi abbiamo preferito le corde doppie. Dalla postazione del libro di vetta calarsi lungo il sistema di soste che, sebbene molto lineari, non permettono calate superiori ai 45 metri, rallentando così l’uscita dalla parete. Di norma tenere conto di 1h30/2h per tutte e 9/10 calate da effettuare. Attenzione a non perdere le tracce sulla cengia, ci si potrebbe trovare a dover effettuare doppie su soste precarie. |
NOTE | Se si vuole effettuare l’ascesa in giornata bisogna essere molto allenati fisicamente, partire presto al mattino e non dimenticarsi le pile frontali. Il sentiero in salita e in discesa risulta essere davvero impegnativo (3000 metri totali senza contare la parete), l’arrampicata al confronto è un momento di relax. |
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI | J.V. Kanel, Schweiz Plasir Ost, Edition Fildor, 1999. |
DATA RELAZIONE | Salita luglio 2014 Antonio, Gianni e Paolo, Luigi. |
RELAZIONE | Antonio M |