LOCALITA’ DI PARTENZA | Goshenen (Uri) |
QUOTA ATTACCO | 2420 m |
QUOTA ARRIVO | 2981 m |
ESPOSIZIONE | S-O |
TIPO DI ROCCIA | Granito |
PERIODO CONSIGLIATO | Estate |
RIFUGIO D’APPOGGIO | Bivacco del Salbit o Rifugio Salbithutte |
PRIMI SALITORI | B.Favre, E.Favre, L. Henchoz – 1948 |
DIFFICOLTA’ | ED-; (VI/A1 o VII+) |
SVILUPPO DIFFICOLTA’ | 1200 m |
TEMPO DI SALITA | 12/13h la via |
TEMPO DISCESA | - |
ATTREZZATURA e CHIODATURA | La salita è in perfetto stile alpino, i rari spit sono comparsi sui tiri più impegnativi ma sono pochi. Ci si protegge bene con friends (portare tutta la serie, anche micro) e nuts. Quasi tutte le soste sono su fittoni grandi con anellone o su spit (a volte anche uno solo) Le doppie sono tutte attrezzate, portare due corde da 50/60 m |
VALUTAZIONE ITINERARIO | Ascensione favolosa! |
ACCESSO e AVVICINAMENTO | |
RELAZIONE ITINERARIO | La cresta Ovest del Salbitschijen è composta da una serie di guglie di granito che offrono arrampicate tra le più belle delle Alpi. Si sviluppa in 35 tiri per un chilometro e mezzo, offrendo di tutto; aderenza, traversi, camini, strapiombini, ma l'arrampicata è prevalentemente in fessura. Molte le doppie (una decina) anche aeree da effettuarsi nel saliscendi delle 5 torri. La roccia granitica di colore rosso è compatta e di ottima qualità. E' possibile compiere la salita in giornata, partendo molto presto dal bivacco (Salbit Biwack) posto alla base della prima torre, arrampicando ininterrottamente per almeno 12-13 ore. Mario ed io, confortati dal meteo che garantiva bel tempo, nell’intento di godere a pieno l’ambiente che ci incorniciava, abbiamo deciso di affrontare la salita con due zaini nell'intento di fermarci sulle comode piazzole disponibili in cima alla seconda torre (sullo spiazzo della seconda torre a bivaccare). (Partendo da casa e risalendo il ripido sentiero dai pascoli di Goshenen, abbiamo attaccato verso mezzogiorno.) Consigliamo l' accesso alla base della prima torre passando dal Salbithutte. Da qui, in poco più di un' ora, passando alla base della cresta sud con una breve ferrata e un suggestivo ponte tibetano (allega foto) si raggiunge l' attacco. In questo modo scendendo dalla cima si ripassa dalla capanna e si arriverà direttamente alla macchina. Resta una soluzione consigliata anche per l' accesso al bivacco nel caso si voglia fare la salita in giornata. Per la descrizione dettagliata si rimanda alla guida di Jurg Von Kanel, Shweiz plaisir, west, edition Filidor |
DISCESA | La discesa avviene dal lato opposto. Dapprima su roccia (presenti delle catene sovrastante la morena e poi sul ghiacciaio che volta alla Dx orografica divenendo faticosa pietraia ed infine pascolo fino al rifugio dove abbiamo fatto una breve pausa per una meritatissima birra rimirando questo fantastica valle. Infine per il sentiero battuto in salita, verso valle. Nel corso dell'ascensione ci sono varie possibilità di fuga e si può scendere in doppia dall'intaglio tra la II e la III torre, tra la III e la IV, dalla cima della IV e della V torre |
NOTE | - |
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI | Jurg Von Kanel, Shweiz plaisir, west, edition Filidor |
DATA RELAZIONE | Salitori: Mario Villa, Marco Fumagalli |
RELAZIONE | Marco F |
ponte tibetano
la cresta Ovest
I°torre
I° torre (bivacco sollo sfondo)
II° torre
II° torre vista dalla III°, e ns zona di bivacco su cresta
Io e Mario
Mario controlla se la macchina è parcheggiata bene :-)
III Torre
cima del Salbit