LOCALITA’ DI PARTENZA | All'Acqua; tornante per il passo del Nufenen quota 2099 |
QUOTA ATTACCO | 2280 |
QUOTA ARRIVO | 2650m circa |
ESPOSIZIONE | S |
TIPO DI ROCCIA | Granito |
PERIODO CONSIGLIATO | Estate |
RIFUGIO D’APPOGGIO | Capanna Piansecco |
PRIMI SALITORI | M. e T. Fullin, R. Arnold nel 1992 |
DIFFICOLTA’ | 6a; 5b obbligato |
SVILUPPO DIFFICOLTA’ | 450m |
TEMPO DI SALITA | 4/5 ore; 1 ora per l'avvicinamento |
TEMPO DISCESA | 2 ore per le doppie |
ATTREZZATURA e CHIODATURA | 2 corde da 60m; chiodatura ottima, portare eventualmente qualche friend (set BD da 0.5 a 2); soste con catena e anelli di calata. |
VALUTAZIONE ITINERARIO | Piacevole itinerario dal notevole sviluppo. Ad una prima metà prevalentemente di placca segue una seconda metà verticale, mai eccessiva e sempre divertente e arrampicabile, anche grazie all'ottima chiodatura a spit. Particolare attenzione in caso di tempo instabile. Tutte le lunghezze superano i 30 metri pertanto non è veloce "uscire" dalla parete. |
ACCESSO e AVVICINAMENTO | Due opzioni: 1 da All'Acqua: prendere il sentiero per la capanna Piansecco (45min); successivamente seguire le indicazioni per il Lago delle Pigne. In vista della parete (in concomitanza con corso d'acqua) risalire per sfasciumi fino alla sua base (presenza di neve). 1h30 2 da quota 2099: in prossimità di un tornante a gomito (verso sinistra salendo verso il passo del Nufenen) dove passa la linea dell'alta tensione (piccolo spiazzo/parcheggio 50metri prima sulla destra) c'è un sentiero - con cartello - per la Capanna Piansecco. Seguirlo in piano fin dopo le indicazioni per il Lago delle Pigne. In vista della parete (in concomitanza con corso d'acqua) risalire per sfasciumi fino alla sua base (presenza di neve). 1h Alla base della parete spit singolo. Il primo tiro - facile - non è riportato generalmente dalle guide. |
RELAZIONE ITINERARIO | In generale la via non si può sbagliare. Seguire pertanto gli spit presenti che tracciano perfettamente la via. Ogni tanto, inoltre si incontrano frecce rosse che danno la direzione. L1 tiro iniziale di III+ che porta all'attacco vero e proprio della via (scritta rossa "Tanti Auguri"). L2 - L6 nei primi cinque tiri la via segue una serie di placche più o meno appoggiate con arrampicata di aderenza. Si incontra qua e là qualche diedro, fessura o lama. IV+/V, qualche passo di V+. L7 - L8 due tiri facili su roccia molto articolata, un po' a gradoni e balze, che portano alla base dei due tiri chiave della via. IV L9 muro verticale fessurato. VI- L10 dalla sosta traversare a destra portandosi sulla parete adiacente, quindi procedere dritti con passo chiave di aderenza. VI, passo di 6a+ delicato. L11 - L13 tre bei tiri su lame e fessure (e piccolo traverso "esposto") che conducono in vetta. V+ In realtà non si è propriamente in vetta, che si potrebbe raggiungere facendo gli ultimi venti metri di Piccadilly, ma qui c'è il libro di vetta e questo può bastare dopo 450 metri di scalata. |
DISCESA | In doppia lungo Piccadilly. Dall'ultima sosta calarsi sulla parete sottostante (a destra rispetto a dove si è saliti) fino a cercare sosta con catena "ossidata". Proseguire con le doppie sempre cercando soste con catena "ossidata" (sempre tendenzialmente sulla verticale. Non infilarsi nel canale che divide la parete dalla quale ci si sta calando con la parete a fianco) fino a cengia detritica sottostante. A questo punto cercare sosta successiva su cengia all'estrema destra (faccia a monte) della cengia detritica. Proseguire con le soste fino alla base della parete. Le calate sono tutte da 45/50 metri, mai da 60 metri. In totale 10/11 calate. |
NOTE | Personalmente, ho trovato troppo monotoni i primi 8 tiri per giustificare i seppur belli ultimi 5 tiri. Forse ci sono altre vie sulla parete più appaganti (dr. Gruen Nils, Herbstwind?). |
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI | Glauco Cugini, Guida d’arrampicata Ticino e Moesano, Edizioni del CAS, 2007. |
DATA RELAZIONE | Luglio 2018; Antonio e Andrea G |
RELAZIONE | Antonio |
L'attacco, la cengia mediana per le calate, la vetta.
Andrea impegnato su L9