LOCALITA’ DI PARTENZA | Furkapass (Canton Uri) |
QUOTA ATTACCO | 2900 m |
QUOTA ARRIVO | 3206 m |
ESPOSIZIONE | S-E |
TIPO DI ROCCIA | granito |
PERIODO CONSIGLIATO | Estate |
RIFUGIO D’APPOGGIO | Sidelen hutte |
PRIMI SALITORI | - |
DIFFICOLTA’ | IV+ (passaggi di V+) |
SVILUPPO DIFFICOLTA’ | 300 circa + 150 per la cresta sommitale |
TEMPO DI SALITA | 2h l'avvicinamento; 4h la via |
TEMPO DISCESA | - |
ATTREZZATURA e CHIODATURA | via completamente chiodata a spit, soste attrezzate con due spit da collegare. Utile qualche friends di dimensione medio-piccola, sufficienti 10 rinvii. |
VALUTAZIONE ITINERARIO | molto bello, su roccia ottima e ambiente alpino |
ACCESSO e AVVICINAMENTO | per quanto riguarda il parcheggio ci sono due possibilità: si può lasciare la macchina nello spiazzo antistante il rifugio Furka, nei pressi del Furkapass (24209 m.), da dove parte il sentiero che, con un leggero sali e scendi, si dirige in direzione Nord-Est. Si giunge quindi ad un torrente e lo si attraversa grazie ad un ponticello in metallo. Il sentiero risale poi il versante opposto della conca rimontando l'ampia morena destra sino allo spiazzo dove sorge il Sidelen Hutte. La seconda possibilità, più faticosa ma più diretta e più comoda per il ritorno, prevede di lasciare l’auto un po’ prima del Furkapass (in linea retta al di sotto del Sidelen Hutte, che però non si vede dalla strada) dove è presente possibilità di parcheggio limitata. Da qui, prendere il sentiero che si inerpica verso la cima, fino alla Sidelen Hutte. Raggiunto il rifugio, virare verso destra. Si vedono tre canaloni, percorrere quello di sinistra (più ripido, attenzione in caso di neve) o quello centrale. Raggiunta la sella, indirizzarsi verso la cresta S-E, salendo per un sentiero un po’ sconnesso e per sassoni, seguendo sempre gli ometti di pietra, costantemente presenti, fino ad un ometto decisamente più grosso. A questo punto ci si sposta di pochi metri sulla destra, si supera un diedrino leggermente più impegnativo e si percorrono pochi ulteriori metri fino a raggiungere un ampio terrazzo alla base del diedro spittato dal quale ha inizio la via (1h 30’/2h circa). |
RELAZIONE ITINERARIO | I tiro: salire lungo il diedro, poi seguire la fessura sulla destra che può essere arrampicata in dulfer. Si esce su comodo terrazzo (30 m, IV+) II tiro: proseguire superando facili blocchi (25 m, II/III). III tiro: arrampicata ad incastro, seguendo la linea di due fessure. La parte centrale è la più impegnativa, si può seguire la fessura di sinistra o quella di destra. Il tiro termina su un terrazzino (30 m V+, oppure IV A0). IV tiro: attraversare orizzontalmente per pochi metri (15 m, II/III). V + VI tiro: salire lungo la placca fessurata poco a destra dello spigolo, anche qui salita ad incastro. All’altezza di un grosso intaglio nella roccia, seguire lo spigolo e poi passare in mezzo a una grossa fessura/camino. Non seguire lo spit poco sopra il camino (possibile rinviare allungando con un cordino), ma procedere in orizzontale. Dopo, salire, ancora, per un breve tratto lungo un diedro (50 m, IV+). VII tiro: traverso fino alla bocchetta, da dove parte il penultimo tiro (20 m, III+). VIII tiro: placca atletica, poi ci si sposta verso sinistra e si seguono gli spit. Da qui si apre una splendida visione della valle, si rimonta su una cengetta e si sale lungo lo spigolo, fino alla comoda sosta (30 m, V+ oppure IV+ A0). IX tiro: infilarsi nel diedrino, poi traversare verso destra, superando lo spigolo (20 m IV-). Da qui ci si deve calare in doppia per pochi metri e poi traversare verso destra, spalle alla montagna, fino a un comodo spiazzo. È possibile scendere, calandosi in doppia (v. sotto), oppure proseguire per la cresta che porta alla vetta. La cresta, per quanto più semplice, non è attrezzata in alcun modo! Quest’ultima parte della salita può essere effettuata con gli scarponi e in conserva. Dal colle si prosegue per parecchi metri in direzione della cima individuando, senza troppi problemi, il percorso più semplice (II grado ?). Arrivati ormai nei pressi della vetta si giunge ad un passaggio leggermente più difficile (III grado ?) caratterizzato da un muretto/diedro breve e ben fessurato, tranquillamente proteggibile. Superato questo ostacolo si giunge a un grande camino, facile, nel quale sono presenti enormi massi incastrati; oltrepassato il camino, ci si sposta leggermente verso sinistra e, scavalcando senza difficoltà una piccola forcella, si deve scendere per pochi metri verso destra, fino a un terrazzino. A questo punto ci si deve dirigere verso sinistra in direzione della croce di vetta che finalmente diventa ben visibile. Con passaggio abbastanza delicato ci si sposta dapprima verso il basso per un paio di metri, sino a sormontare un masso leggermente appuntito, poi ci si porta verso il filo vero e proprio della cresta (spuntone) e lo si percorre in discesa sino al terrazzino posto ai piedi dell’ultimo tratto che ritorna ad essere facile e che ci permette di guadagnare finalmente la vetta (croce di legno in pessime condizioni). Questo tratto è l’unico della cresta che può presentare qualche difficoltà in quanto estremamente esposto e poco proteggibile per chi scende da secondo, anche se sono presenti molti spuntoni di roccia intorno ai quali posizionare cordini e fettucce. In ogni caso è possibile attrezzare una brevissima doppia per superare questo breve tratto |
DISCESA | Attraversare la stretta vetta. Si nota un anellone arrugginito, da cui parte la doppia per la discesa (25 m). Scendere a piedi per poche decine di metri lungo il sentiero, che si dirama a sinistra spalle alla montagna, fino alla successiva doppia (25/30 m). Ancora a piedi, fino a tornare allo spiazzo da dove si è partiti per la cresta finale. Anellone per la doppia che segue un canale nel versante della cresta S-E (50 m, oppure 25 m, più discesa a piedi fino all’anello successivo). Altra doppia, fino alla base della parete (40 m). Abbiamo notato molti anelli per le doppie, credo che sia possibile scendere anche con una corda singola. Proseguire a piedi tenendo la destra fino a raggiungere il sentiero dal quale si giunti alla base della via. |
NOTE | via molto bella. Non sottovalutare la cresta finale, che è semplice ma ha alcuni passaggi delicati ed esposti, quest’ultima parte è di stampo alpinistico. |
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI | - |
DATA RELAZIONE | Salita luglio 2011 di Francesca, Antonio, Giacomo, Alberto |
RELAZIONE | Giacomo M |