LOCALITA’ DI PARTENZA | Arco di Trento |
QUOTA ATTACCO | 100 m |
QUOTA ARRIVO | 495 m |
ESPOSIZIONE | S |
TIPO DI ROCCIA | Calcare |
PERIODO CONSIGLIATO | - |
RIFUGIO D’APPOGGIO | - |
PRIMI SALITORI | 1978, Maurizio Zanolla (Manolo), G. Groaz e M. Furlani |
DIFFICOLTA’ | VI°/V°+, o A0. via poco chiodata |
SVILUPPO DIFFICOLTA’ | 150mt per raggiungere l’attacco, 250mt la via |
TEMPO DI SALITA | - |
TEMPO DISCESA | - |
ATTREZZATURA e CHIODATURA | Protezioni: Clessidre con cordoni,qualche chiodo, soste attrezzate. Materiale: Rinvii , Cordini, Friends, Nuts |
VALUTAZIONE ITINERARIO | - |
ACCESSO e AVVICINAMENTO | Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca, oltrepassare il settore sportivo delle Placche Zebrate e poco prima di arrivare a Pietramurata svoltare a sinistra in direzione del "Crossodromo" e del "Bar Ciclamino" (indicazioni su cartelli di legno). Si parcheggia tra le due strutture in un ampio spazio. Dal parcheggio seguire la strada sterrata (direzione Sud - Arco di Trento). Dopo aver superato il crossodromo e dei frutteti, sulla destra si stacca un piccolo sentiero che si appresta a salire ripidamente all'interno di un bosco. Abbandonare il sentiero , poco dopo l'ingresso della pista da cross, sulla destra (bolli gialli e ometti). Seguire il sentiero e mantenersi sulla sinistra quando si incontra un bivio per poi proseguire verticalmente in diresione della parete. in prossimità di quest'ultima salire la rampa che porterà all'attacco della via. Guardando la parete sono evidenti due diedri. Lungo quello di sinistra giallo (caratterizzato da una successione di tre tetti) si sviluppa la via "Big Bang". Lungo quello di destra sale la via "Cesare Levis". |
RELAZIONE ITINERARIO | 1° tiro: salire la paretina friabile e proseguire lungo la rampa erbosa sempre facendo attenzione alla roccia. Oltrepassare un primo albero con cordino e proseguire lungo un facile diedro fino a raggiungere un piccolo boschetto sulla sinistra. Sostare su di un albero con cordino, poco prima di raggiungere l'evidente pilastro staccato. 50 Mt., IV°+, III°, IV°, 1 albero con cordino. 2° tiro: Traversare a sinistra e salire le facili rocce sino a raggiungere la sommità di un piccolo terrazzino. Sosta su albero. 20 Mt., II°, III°. 3° tiro: a destra della sosta entrando nell'evidente diedro-fessura di destra. Superare un grosso albero e continuare lungo il diedro sino a raggiungere la sosta situata su di un piccolo terrazzino a destra. Sosta su chiodi con anello di calata. 40 Mt., IV°, V°, 1 friend incastrato, 1 cordone, 3 chiodi. 4° tiro: tiro chiave della via. Salire nel diedro e in corrispondenza dell'evidente tetto traversare a sinistra sino ad una sosta. Da qui salire un poco e spostarsi a destra raggiungendo il punto più debole del tetto in corrispondenza di un'evidente fessura. chi è in buone condizioni fisiche e di allenamento può superare il tetto nella parte più stapimbante...(vedi foto) trazionandosi sulla lama al centro. Sostare poco dopo su 2 chiodi. 30 Mt., V°+, VI° oppure V°+ e A0, 4 chiodi (di cui 1 con cordone per azzerare), 1 sosta intermedia con cordino. 5° tiro: salire ancora lungo in diedro. 35 Mt., V°+, 4 chiodi (2 vicini tipo sosta), 1 nut incastrato. 6° tiro: a sinistra lungo una fessura per poi riprendere il diedro sino a raggiungere un terrazzino sulla sinistra dove si sosta comodamente su chiodi con cordone. 45 Mt., V°, V°+, 7/8 chiodi, 1 dado incastrato, 1 clessidra con cordone. 7° tiro: seguire sempre il diedro puntando all'evidente tettino sopra la sosta. Non lo si supera direttamente ma, appena sotto di esso, si traversa sulla sinistra e si esce con passo strapiombante ma ben appigliato. Si sosta sulla cengia su una pianta. Poi bisognerebbe affrontare la successiva parete verticale (V°+ sostenuto). 50 Mt., V°, V°+, V°, 4 chiodi. 8° tiro: lungo il diedro sino a raggiungere una piccola cengia. Da qui in poi la roccia diviene giallastra e un poco instabile ma le difficoltà calano notevolmente. Proseguire piegando sempre verso destra sino al termine della parete e all'inizio del bosco. Si sosta su di un albero. 70 Mt., IV°, IV°+, III°. Eventualmente dividibile in due lunghezze di corda. |
DISCESA | Dal termine della via risalire pochi metri nella boscaglia e poi seguire la traccia di sentiero che piega leggermente a sinistra, in direzione del Monte Casale (non seguire le tracce a destra). Si raggiunge così un ampio spiazzo dove c'è una strada sterrata. Seguirla (sempre verso sinistra) ignorando gli ometti che si vedono lungo lo spiazzo. In corrispondenza del primo tornante che si incontra seguire il marcato sentiero che si addentra nel bosco e che si ricollega alla strada carrozzabile più avanti. Da questo punto seguire sempre la strada sino a valle. In alcuni punti è possibile scendere attraverso scorciatoie evidenti. La strada termina in corrispondenza del provinciale che risale la Valle del Sarca. Camminare in direzione di Arco sino alla deviazione per il Bar Ciclamino |
NOTE | Il Pian della Paia è un altopiano boscoso sostenuto da pareti rocciose ricche di linee di salita. Su queste pareti sono stati designati tre settori: il primo è la "Parete Gandhi" che presenta una serie di vie in placca, il secondo è il "Transatlantico" che raccoglie numerose salite sportive piuttosto estreme e il terzo è il "Dain" ricco di itinerari che si snodano lungo diedri e fessure. La parete sud del Dain fu vinta per la prima volta nel 1967 dalla cordata Heini Holzer e Renato Reali. Oggi il loro itinerario è stato un poco dimenticato per le sue altissime difficoltà. La via più famosa della parete è del 1978 e si tratta di una piccola opera d'arte che si snoda lungo un'elegante diedro. Gli apritori sono Maurizio Zanolla (Manolo), G. Groaz e M. Furlani. La via battezzata ai tempi "Cesare Levis" è oggi conosciuta come "Diedro Manolo". |
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI | - |
DATA RELAZIONE | - |
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