LOCALITA’ DI PARTENZA | Alagna Valsesia |
QUOTA ATTACCO | 3260 |
QUOTA ARRIVO | 4046 |
ESPOSIZIONE | S-S-O |
TIPO DI ROCCIA | - |
PERIODO CONSIGLIATO | Inizio estate |
RIFUGIO D’APPOGGIO | Funivia punta Indren (periodo di apertura), Rifugio Gnifetti o Rifugio città di Vigevano. |
PRIMI SALITORI | Giovanni e Giuseppe Gugliermina con Giuseppe Farinetti, 13 Settembre 1872 |
DIFFICOLTA’ | PD+, presenza di cornici. |
SVILUPPO DIFFICOLTA’ | 500 m |
TEMPO DI SALITA | 3h15 |
TEMPO DISCESA | 1 ora |
ATTREZZATURA e CHIODATURA | Piccozza, ramponi, cordini, friends medi e medio-piccoli e/o nuts. |
VALUTAZIONE ITINERARIO | Gran bella salita per testare le proprie capacità su misto. Mai eccessiva ma da non sottovalutare. Non esente da rischi. |
ACCESSO e AVVICINAMENTO | Da Alagna Valsesia prendere i tre tratti della funivia che portano fino alla punta Indren. Dall’uscita della funivia dirigersi verso destra dove si nota un grande edificio in cemento (vecchio arrivo della funivia). Da qui si attraversa il ghiacciaio del Bors fino alla sella che separa la Punta Vittoria dalla Cresta del soldato che si staglia all’orizzonte. Superare il ghiacciaio tenendosi alti sulla sinistra, aggirando così la conca centrale.(1h45 alla sella) |
RELAZIONE ITINERARIO | Arrivati alla sella cominciare la salita della cresta seguendone sempre il filo o tuttal’più leggermente a sinistra. La salita non presenta percorso obbligato. La salita si articola con alternanza tra arrampicata, su difficoltà costanti non più elevate del III grado, e pendii nevosi di raccordo. Verso tre quarti della salita si incontra un bel diedro (10m, 2 ch; arrampicata aerea) e verso la fine una placca che si vince sullo spigolo (sosta su 3 ch e chiodo lungo lo spigolo) con passi di arrampicata di IV grado. Entrambi i passaggi sono evitabili aggirandoli sulla sinistra. |
DISCESA | Si discende dalla via normale che, con ripida traccia e costeggiando sulla sinistra i seracchi della Piramide Vincent, porta nuovamente alla stazione della funivia (F+, 1h). |
NOTE | Abbiamo trovato la via in condizioni di grande innevamento, probabilmente tardo primaverili, e senza traccia; questo ci ha permesso di godere di una salita varia e completa che, alternando neve a roccia (quasi sempre con l’uso di ramponi anche per arrampicare), ha reso l’ascensione di ottimo livello sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista alpinistico in senso più trasversale. |
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI | Gino Buscaini, Monte Rosa, collana Monti d’Italia, CAI – TCI, San Donato Milanese 1991. |
DATA RELAZIONE | 6 giugno 2013; Antonio, Giacomo e Alberto, Peter |
RELAZIONE | Antonio |
In rosso la traccia di salita e in verde quella di discesa.